Onorevoli Colleghi! - La presente proposta di riforma della legge n. 153 del 1971 deve essere inserita all'interno dell'organico processo riformatore della politica estera del nostro Paese. La politica estera del Governo Berlusconi non ha salvaguardato, né adeguatamente sviluppato, la diffusione della lingua e della cultura italiane nel mondo e non ha tenuto conto della non più rinviabile esigenza di rinnovamento delle nostre istituzioni scolastiche e culturali all'estero. Esse rappresentano, nell'attuale quadro delle relazioni internazionali, un elemento essenziale per il rafforzamento del ruolo dell'Italia nel mondo, che rischia di essere gravemente ridimensionato dalla crescita economica, politica e culturale dei Paesi emergenti.
      Il ruolo della scuola all'estero si riqualifica nella promozione di nuove strategie in stretta connessione con la realtà circostante, garantendo il mantenimento delle radici linguistico-culturali con l'Italia, valorizzandone la lingua e la cultura in una prospettiva interculturale, favorendo per la nostra utenza l'acquisizione di un bilinguismo e biculturalismo aggiuntivo, nonché di una matura ed equilibrata identità culturale, fattori indispensabili per un'integrazione completa, attiva e responsabile, culturalmente, socialmente ed economicamente più idonea di una mera assimilazione alla realtà del paese ospitante.

 

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      In particolare, un intervento flessibile volto ad incentivare la diffusione di corsi di lingua e cultura italiane, potrebbe costituire un efficace strumento di diffusione della lingua italiana e migliorare la qualità dell'intervento educativo, rendendolo sempre più conforme alle nuove modalità d'insegnamento, a condizione che sia garantita dallo Stato italiano una forte flessibilità negli interventi, mirati da un lato a rispondere alle esigenze dell'emigrazione attuale e dall'altro a sviluppare nuove forme di diffusione della lingua e cultura italiane nel Paese ospitante, favorendo con modalità di attuazione diversificate l'integrazione dei corsi nel sistema scolastico locale. Sotto il profilo strutturale, è necessario un processo di trasformazione delle nostre scuole nella direzione del bilinguismo e biculturalismo. Ciò comporta un notevole sforzo in termini di progettualità, di impegno didattico e di capacità di avviare e gestire l'indispensabile collaborazione con le autorità scolastiche locali.
      A tal fine, la proposta di legge prevede che le competenze sulle istituzioni scolastiche e culturali all'estero siano assegnate ad un organismo permanente interministeriale, l'Agenzia per la promozione della lingua e della cultura italiane, istituita presso la Presidenza del Consiglio dei ministri e composta da rappresentanti del Ministero degli affari esteri, del Ministero dell'istruzione, del Ministero dei beni e delle attività culturali, del Ministero del lavoro e della previdenza sociale.
      La proposta prevede inoltre la stipula di accordi quale strumento per potenziare i rapporti di collaborazione con le autorità politiche e scolastiche locali, con l'obiettivo di garantire l'insegnamento dell'italiano nelle scuole locali corrispondenti alle scuole italiane del primo ciclo di istruzione.
      Con l'attuazione dell'autonomia didattica e organizzativa delle istituzioni scolastiche all'estero sembra opportuno prevedere interventi di sostegno integrati nelle scuole locali al fine di promuovere il plurilinguismo e di incrementare l'innalzamento del successo scolastico.
      Al fine di favorire il necessario salto qualitativo nell'apprendimento della lingua italiana, con ricadute spendibili anche sul mercato del lavoro, è inoltre indispensabile garantire all'utenza una certificazione che superi l'attuale equipollenza del titolo di studio.
      Per conseguire gli obiettivi prima indicati, si ritiene utile l'inserimento della lingua e cultura italiane nei curricula delle scuole locali; l'insegnamento della lingua e cultura italiane anche ad autoctoni e stranieri frequentanti le scuole locali; la definizione di interventi di sostegno al fine di promuovere il plurilinguismo e di consentire l'integrazione degli alunni italiani nelle strutture scolastiche locali; assicurare un'adeguata formazione iniziale e in itinere del personale direttivo, docente, tecnico, amministrativo impegnato nelle varie attività scolastico-culturali all'estero. Il personale scolastico chiamato a espletare la funzione docente, direttiva, ispettiva e amministrativa presso le istituzioni scolastiche all'estero dovrà possedere non solo grande professionalità, ma anche una preparazione specifica per l'esercizio di tali funzioni, affiancata a una solida motivazione a inserirsi professionalmente in un contesto straniero in maniera positiva e produttiva. Il sostegno costante e la mediazione nei confronti della parte straniera, da parte dell'amministrazione italiana, appaiono indispensabili. Le finalità degli uffici scolastici consolari, in collaborazione con gli Istituti italiani di cultura, devono essere la diffusione e la promozione della lingua e la cultura italiane, come veicolo di comunicazione, di promozione e di conoscenza del nostro Paese, nonché come elemento di identità europea e di formazione di una nuova cittadinanza, in un quadro di sviluppo e promozione del «Sistema Italia».
 

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